SICE PREVIT TRE GENERAZIONI DI IMPRENDITORI
Di Monica Tonini, tratto dal libro “Mano d’opera, 50 anni di Sice Previt”

La storia che vi voglio raccontare è una storia di persone. 

Mi ritrovo a essere portavoce di generazioni di costruttori che 50 anni fa hanno fondato  SICE PREVIT. È una storia di famiglia, che si intreccia con la storia delle tante famiglie di lavoratori che con noi hanno collaborato in questo mezzo secolo.

Non troverete i loro nomi in questo testo, ma la loro memoria rimarrà impressa, oltre che nei nostri ricordi, anche nei mattoni e nel cemento di quello che hanno costruito e verrà celebrata ogni volta che sarà innalzato un tricolore sui tetti degli edifici per affermare che “la cima è stata raggiunta”. È un gesto che esprime la consapevolezza di aver fatto bene il proprio lavoro e l’orgoglio di tramandare il rispetto della tradizione e del mestiere dei nostri padri.

Il nostro lavoro ha bisogno di tempo per essere realizzato, richiede fatica, richiede conoscenza e attenzione, perché basta un istante per mettere a rischio la propria vita e quella degli altri. È ancora un lavoro che deve essere svolto con le mani. Mani capaci, mani forti, mani da cui escono cose tangibili, mani che sanno fare. Un mestiere così antico che sorprende possa sopravvivere in quest’epoca virtuale con la stessa gestualità di cent’anni fa.


ESORDIO

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Dopo la prima guerra mondiale mio nonno Giovanni Tonini, di origine trentina, lavora come progettista e direttore lavori a progetti di dighe e centrali idroelettriche presso lo studio Ing. Omodeo di Milano. I lavori realizzati, sia in Italia che all’estero, sono grandi opere di trasformazione del territorio. Sono gli anni delle prime dighe antisismiche, dove la capacità innovativa unita all’esperienza consente di costruire opere grandiose con pochi macchinari e tante braccia operose. Passa quindi alle dipendenze della SIAF, ove progetta e dirige diversi lavori di acquedotti in Italia. Solo nel 1937 costituisce la prima società di costruzioni nella storia della nostra famiglia, la “Tonini & Colombo”, con la quale realizza diverse opere idrauliche in Italia. Il richiamo alle armi nella seconda guerra mondiale impone l’abbandono dell’attività imprenditoriale.

Dopo la guerra, nel 1945, in un paese tutto da ricostruire, fonda la nuova società di costruzioni “Ditta Ing. Tonini”.

La forza e la determinazione di mio nonno sono da ricercare nel suo amore per la montagna, nella sfida delle arrampicate per raggiungere la vetta, nel suo senso di libertà e giustizia (irredentista trentino e capitano degli alpini nella I guerra mondiale; colonnello degli Alpini e poi prigioniero di guerra e partigiano durante la II guerra mondiale) e, non ultimo, nell’orgoglio di appartenere al Corpo degli Alpini. Tutto quello che intraprese nella sua vita era permeato dei valori di onestà e serietà che sono ancora oggi le fondamenta di Sice Previt.


FONDAZIONE

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La costituzione di Sice S.r.l. (Società Italiana Costruzioni Edili) e di Previt S.p.A. (Prefabbricati Vermiculite Italiana) avviene nel 1961 insieme al figlio Leonardo, dopo diversi anni di intensa attività nell’ambito della ristrutturazione edile e della produzione dei primi prefabbricati monopiano di civile abitazione. Mio padre, Leonardo, ha modo di acquisire una valida esperienza tecnica al fianco del nonno Giovanni e diviene uno dei più convinti promotori dello sviluppo degli elementi prefabbricati. Precursore in un settore ancora oggi in evoluzione, introduce nell’azienda la prefabbricazione di grandi elementi in calcestruzzo precompresso e di pannelli di tamponamento di grandi dimensioni. Questa attività viene svolta studiando di volta in volta il progetto, sia architettonico che strutturale, e cercando le soluzioni più innovative sia dal punto di vista progettuale che costruttivo, tanto che l’attività di Previt è “su misura”; si adatta alle esigenze del committente, in contrasto con l’avanzata della prefabbricazione in serie delle altre società.

La sperimentazione viene applicata anche nell’organizzazione di cantiere, al fine di ottenere un “prodotto unico” ed economicamente competitivo, producendo parte degli

elementi prefabbricati su casseforme mobili in cantiere .Oltre all’attività di costruttore, mio padre avvia , negli anni Settanta e Ottanta diverse iniziative imprenditoriali, all’insegna della diffusione dei nuovi sistemi costruttivi. Costituisce quindi, insieme ad altri imprenditori, diverse società che operano sia in Italia che all’estero e che diffondono le nuove idee costruttive, nate dal confronto tra le diverse competenze professionali. È proprio questo spirito associazionistico, questo senso del lavoro di squadra, indispensabile per l’avvio di nuove realtà imprenditoriali, che mio padre ha saputo trasmettermi. Ricordo la sua tenacia, la sua  gioia di vivere con lo sguardo rivolto verso il futuro, costantemente pronto a mettersi in gioco con la sua grande carica umana. Ricordo la mia prima scalata insieme, quando avevo 11 anni; le forze mi abbandonavano dopo sei ore di fatica e lui seppe infondermi l’energia necessaria a proseguire fino alla cima. Ricordo quella “cengia”, quell’ultimo pezzo di ascensione, non avevo scelta: potevo solo andare avanti.


TRASFORMAZIONE

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La fucina delle iniziative di mio padre, in continua evoluzione e sempre all’avanguardia, si è interrotta nel 1985 con la sua prematura scomparsa. Mi ritrovai a gestire le sue attività all’età di 25 anni, senza alcuna esperienza ma con l’insostituibile sostegno del Dott. Maurizio Petrone, fiscalista delle società. Quindi, dovendo operare delle scelte aziendali, eliminai completamente le attività inerenti il settore della prefabbricazione portando a termine l’ultima commessa; gettando i casseri che raccontavano la storia di idee e costruzioni, come fossero ferro vecchio, tra le lacrime degli operai addetti alla prefabbricazione; vendendo le macchine per l’estrusione degli elementi in polistirolo. Mantenni la sola attività di ristrutturazione e costruzioni tradizionali della Sice con la volontà di continuare la storia di questa azienda e garantire il lavoro a tutti i dipendenti in forza, compresi quelli addetti alle attività dismesse, ma capii che da sola non avrei potuto dare continuità a questa realtà. Iniziai così la ricerca di un socio con il quale condividere il lavoro e dare impulso all’attività. Dopo diverse offerte di acquisizione totale o di partecipazione di capitali nell’azienda ebbi la fortuna di incontrare l’Ing. Arturo Caprio, anche lui costruttore e fondatore di una società, Programma Edile S.r.l., di piccole dimensioni, ma in forte espansione. Ne nacque una collaborazione di lavoro della durata di un anno, proprio con il reciproco scopo di verificare la sintonia d’intenti, prima di procedere alla cessione delle quote societarie. Dopo un altro anno di lavoro insieme l’intesa fu tale che divenne anche sentimentale.

Lo spirito imprenditoriale e l’entusiasmo di Arturo hanno origini antiche. Il nonno Ing. Romolo De Bartolomeis progetta e realizza insieme al fratello Remo impianti di produzione del gas e relativi forni, impianti di trasporto e sollevamento, forni per la produzione di laterizi e ceramica, impianti di trattamento delle acque e inceneritori, antenne paraboliche e grandi antenne per impieghi aerospaziali. La società fondata nel 1921 “Forni ed Impianti Industriali Ingg. De Bartolomeis” brevetta e realizza diversi impianti speciali e rimane all’avanguardia per oltre 50 anni. Gli stabilimenti di Lecco e di Ambivere hanno dato lavoro a più di 2.000 dipendenti divisi nei vari processi produttivi. Come scrive Arrigoni in occasione del cinquantenario della De Bartolomeis: “… la ‘db’, avendo puntato sui valori umani, può racchiudere il segreto della sua validità nella tecnica, ma soprattutto nella coesione degli uomini che vi lavorano” .

Accanto a questa eredità spirituale nel campo della grande industria, Arturo aveva raccolto dal padre Salvatore anche un’eredità straordinaria nell’arte di relazionarsi con il prossimo. In qualche modo la professione del padre, avvocato di diritto internazionale, ha stimolato le doti commerciali e contrattuali del figlio, che ha fatto suo anche lo spirito libero da pregiudizi che caratterizzava Salvatore Caprio.


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I primi anni del nostro lavoro sono dedicati all’integrazione delle due realtà societarie (Sice Previt e Programma Edile) e all’espansione della clientela nel settore-moda. Nel 2000 ospitiamo un amico falegname, con i suoi macchinari, in una parte del magazzino Sice Previt. Con la sua esperienza forma i primi addetti alla falegnameria, un’avventura che si evolverà, grazie all’abilità di Arturo, in uno stabilimento di più di 2000 mq che produce e commercializza arredi e complementi per negozi in tutto il mondo. L’attività di carpenteria metallica viene avviata nel 2003 al fine di integrare le lavorazioni murarie con le strutture metalliche necessarie ai consolidamenti e costruzioni di edifici, oltre alla produzione di complementi di arredo e scale in ferro.

Le radici delle due famiglie raccontano una storia comune di innovazione, di ricerca, di valorizzazione degli uomini che hanno reso possibile il raggiungimento di grandi traguardi. È un dono che Arturo ed io abbiamo ricevuto e che cerchiamo di trasmettere alle generazioni future con il medesimo entusiasmo.


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